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La scelta della sinistra

  di Lorenzo Banducci Ci siamo. Dopo l’approvazione delle regole delle primarie avvenuta sabato scorso durante l’assemblea nazionale del PD è lanciata la sfida delle idee per far ripartire il Paese da sinistra.

Senza il Concilio la Chiesa sarebbe un reperto archeologico

È chiaro che per la generazione che ha pensato che il Concilio fosse un disastro e per quella che s'è allineata per comodo a questa lettura questa è l'ultima occasione: monsignor Gherardini, ad esempio, ha fatto una toccante "supplica" al Papa, catarifratta da tutti i siti tradizionalisti, sperando che Benedetto XVI desse del Vaticano II un'interpretazione "autentica", che alla fine accontenterebbe questi gruppi solo se dicesse che il Concilio era inutile, è stato dannoso e alla fin fine non è mai esistito,  Che il dolore e la fatica con cui la Chiesa ha ripensato il suo rapporto con Israele o lo spazio della coscienza non valevano la candela, che lo slancio obbedienziale con il quale ha visto tornare la Scrittura dall'esilio è stato superfluo. 

Non esiste alcuna verità della fede che sia stata ritenuta da tutti, sempre e ovunque allo stesso modo

 I tradizionalisti mostrano di ritenere che il contenuto della Tradizione consista in "dottrine" e "pratiche" che dovrebbero rimanere identiche lungo i secoli. Essi citano spesso la formula di un monaco del V secolo Vincenzo da Lérins (morto verso il 450) il quale ha indicato come criterio di cattolicità: «ciò che sempre, in ogni luogo e da tutti è stato creduto».Seguendo questo criterio Gherardini espone con chiarezza la revisione che si attendeva dalle autorità ecclesiali e alla quale cerca ora di supplire. Essa riguarda in particolare la Costituzione Pastorale, la Costituzione sulla Rivelazione,la Costituzione sulla Chiesa, le Dichiarazioni sull'Ecumenismo, sulle religioni non cristiane e sulla libertà religiosa.Non è possibile ora esaminare i diversi punti. Voglio solo mostrare l'incongruenza della continuità di credenze e di pratiche come criterio di cattolicità.

Inno alla forza della vita

Io sono la suprema forza di fuoco che ho acceso tutte le scintille viventi, in nessuna cosa mortale ho posto il mio soffio, le distinguo nel loro essere, ed ho ordinato rettamente con le mie penne più alte - cioè con la sapienza che vola - il circolo che le circonda.  Io, vita di fuoco, fiammeggio sulla bellezza dei campi, risplendo nelle acque e ardo nel sole, nella luna e nelle stelle, e con l'aereo vento suscito tutte le cose, vivificandole con la vita invisibile, che tutte le sostiene.

Il concilio nelle vostre mani(Parte seconda)

Il Vaticano Secondo come nuova ermeneutica della fede e dei precedenti Concili Perciò bisogna stare attenti ora a non sfidare il Vaticano II, perché contrastare il Vaticano II vuol dire mettersi contro tutta la Tradizione. È molto significativo che alla vigilia dell’apertura dei lavori, fosse portata a termine dalla cosiddetta “officina bolognese” di Giuseppe Alberigo e Giuseppe Dossetti e presentata a Giovanni XXIII la raccolta di tutti i decreti conciliari, i “Conciliorum ecumenicorum decreta”, simbolo del fatto che non si trattava di aggiornare un catechismo, ma di rimettere in luce e decodificare per l’uomo di oggi l’intero patrimonio di fede elaborato e tramandato dai Concili, in unità col magistero romano.

Il concilio nelle vostre mani(Parte prima)

Cari amici, Giunti alla fine, dobbiamo cercare il segreto di questo Convegno. Perché un segreto c’è stato. Non alludo al segreto del suo successo, che più che un successo è stato un miracolo. Alludo al fatto che durante i nostri lavori c’è stato uno sconosciuto che sedeva nell’ultima fila; spesso era una sconosciuta. Voi forse non li avete visti, ma io, dovendo trarre le conclusioni di questa assemblea, ci ho fatto caso. Mi sono chiesto chi potevano essere questo sconosciuto, e questa sconosciuta, che erano là, e che ora, quasi a volerci precedere ai treni, se ne sono andati. E mi sono ricordato che alla fine del vangelo di Giovanni si parla di uno sconosciuto, di cui non si dice mai il nome, ma che è identificato come il discepolo che Gesù amava; e Gesù disse di lui che sarebbe rimasto, fino al suo ritorno. Gli apostoli non capirono, e pensarono che quel discepolo non sarebbe morto, ma Gesù non aveva detto che non sarebbe morto, aveva detto di volere che rimanesse fino a che eg

Il peccato originale originante e il peccato originale originato

I testi biblici di Genesi e della Lettera ai Romani hanno attribuito la comparsa del male nel mondo alla colpa del primo uomo, Adamo, un peccato commesso per una libera e responsabile scelta negativa. Il Concilio di Trento ha avvalorato e fatta propria questa tesi, che spiega come Cristo salvi l’uomo dal peccato commesso liberamente, altrimenti la redenzione riparerebbe ad uno sbaglio di Dio creatore, che non ha saputo creare l’uomo buono e giusto. L’esistenza di un primo peccato originante spiega perché la storia del male e non la storia della salvezza determini inizialmente l’esistenza umana. Dio non crea dei peccatori, ma la storia dell’uomo fin dall'inizio è segnata dalla disobbedienza a Dio e quindi dal peccato . Per alcuni teologi il primo peccato di Adamo è il peccato della cosiddetta umanità originante, che è stato commesso da uno o da più individui. Il carattere decisivo di questo primo peccato sta nel fatto che sia stato compiuto non in un momento qualunque, ma n

Testamento di San Francesco D'Assisi

Il Signore dette a me, frate Francesco, d'incominciare a fare penitenza cosi: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo. E il Signore mi dette tale fede nelle chiese, che io così semplicemente pregavo e dicevo: Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, anche in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Poi il Signore mi dette e mi da una cosi grande fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a motivo del loro ordine, che anche se mi facessero persecuzione, voglio ricorrere proprio a loro. E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non

L'uomo deve cogliere Dio in ogni cosa.

Mi è stata posta la seguente questione: alcuni vorrebbero separarsi completamente dagli altri e stare soli e in ciò troverebbero la pace, e nello stare in chiesa: è questa la cosa migliore? Io ho risposto di no, ed ecco perché. Chi è come deve essere, in verità, si trova bene in ogni luogo e con chiunque, ma chi non è come deve essere non si trova bene in nessun luogo e con nessuno. Colui che è come deve essere, ha Dio vicino a sé in verità, e chi possiede Dio in verità, lo possiede ovunque: per la strada e accanto a qualsiasi persona, così come in chiesa, in solitudine o nella cella. Se un uomo siffatto lo possiede veramente, e possiede lui soltanto, nessuno gli può essere di ostacolo. Perché? Perché egli ha Dio solo e a Dio solo va la sua intenzione  e tutte le cose divengono per lui Dio solo. Un tale uomo porta Dio in tutte le sue opere e in ogni luogo, ed è Dio soltanto a compiere tutte le opere di un tale uomo. Infatti l'o­pera appartiene più propriamente a colui che ne

L'impatto economico del surriscaldamento globale

di Lorenzo Banducci   Ho deciso quest'oggi di riprendere una notizia citata brevemente da "L'Osservatore Romano" di domenica 30 settembre e già presentata qualche giorno fa dal quotidina britannico "The Guardian" riguardante il teme, sempre piuttosto complesso, dei cambiamenti climatici. Secondo un nuovo studio, il cambiamento climatico sta già contribuendo alla morte di quasi 400.000 persone l'anno e costa al mondo più di 1,2 trilioni di dollari, cancellando l'1,6 % del PIL mondiale.