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Visualizzazione dei post con l'etichetta suicidio assistito

Esiste un diritto a uccidersi?

di Niccolò Bonetti La coscienza cristiana sul tema del testamento biologico deve evitare due atteggiamenti erronei: una sacralizzazione esagerata della vita fisica che esprime un attaccamento peccaminoso alla vita terrena e una visione libertaria che invece ritiene la vita umana liberalmente disponibile dal soggetto in modo illimitato. Fra chi ritiene che bisogna continuare ad idratare e alimentare gli individui in stato vegetativo anche contro la volontà che espressero in vita e chi ritiene il suicidio un diritto assoluto della persona umana è possibile percorrere vie intermedie e più umane. La vita umana è un dono indisponibile di Dio: non è l’uomo a darsi la vita e neppure dipende totalmente da lui conservarla ed è quindi difficile sostenere che egli possa rivendicare un diritto assoluto a togliersela. Accettare la sofferenza, il dolore e la morte significa accettare la finitezza umana; ogni soluzione eutanasica rischia di configurarsi come fuga dall’umano. Tuttavia non

Esempi

di Lorenzo Banducci   Non è facile parlare di Brittany Maynard e della sua storia, ma è evidente che la sua scelta di porre fine, tramite il suicidio assistito, alla propria vita prima che la malattia, che l’aveva colpita, facesse il proprio corso ci lascia tutti quanto mai in riflessivo silenzio.