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Sterminate gli eretici!


Con il Concilio Laterano III viene affermato  il principio che le leggi dei principi e le punizioni corporali in esse previste potevano servire da deterrente nell'opera di riconversione alla fede cattolica. Cinque anni dopo, nel decreto Ad abolendam, papa Lucio III afferma:”le precedenti disposizioni [...] aggiungiamo che ciascun arcivescovo o vescovo, da solo o attraverso un arcidiacono o altre persone oneste e idonee, una o due volte l'anno, ispezioni le parrocchie nelle quali si sospetta che abitino eretici; e lì obblighi tre o più persone di buona fama, o, se sia necessario, tutta la comunità a che, dietro giuramento, indichino al vescovo o all'arcidiacono se conoscano lì degli eretici, o qualcuno che celebri riunioni segrete o si isoli dalla vita, dai costumi o dal modo comune dei fedeli”.
Il IV concilio Lateranense (1215) ,di cui seguirà uno stralcio, ribadisce con vigore le verità di fede messe in dubbio dalle eresie e proclama che la lotta contro gli eretici era dovere di ogni cristiano, esattamente come lo era quella contro gli infedeli.
Il concilio coinvolge inoltre direttamente in questa lotta i sovrani, i principi e tutti i signori della Cristianità, minacciando coloro che si fossero rifiutati, o si fossero mostrati troppo concilianti con gli eretici, non solo di sanzioni spirituali (la scomunica) ma anche di pesanti ritorsioni di carattere materiale: l'occupazione dei loro territori, la liberazione dei loro vassalli dal vincolo di fedeltà, la confisca dei beni.


Scomunichiamo e anatematizziamo ogni eresia che si erge contro la santa, ortodossa e cattolica fede, come l'abbiamo esposta sopra. Condanniamo tutti gli eretici, sotto qualunque nome; essi hanno facce diverse, male loro code sono strettamente unite l'una all'altra, perché convergono tutti in un punto: sulla vanità. Gli eretici condannati siano abbandonati alle potestà secolari o ai loro balivi per essere puniti con pene adeguate. I chierici siano prima degradati della loro dignità; i beni di questi condannati, se si tratta di laici, siano confiscati; se fossero chierici, siano attribuiti alla chiesa, dalla quale ricevono lo stipendio.
Quelli che fossero solo sospetti, a meno che non abbiano dimostrato la propria innocenza con prove che valgono a giustificarli, siano colpiti con la scomunica, e siano evitati da tutti fino a che non abbiano degnamente soddisfatto. Se perseverano per un anno nella scomunica, dopo quel tempo siano condannati come eretici. Siano poi ammonite e, se necessario, costrette con censura le autorità civili, di qualsiasi grado, perché, se desiderano essere stimati e creduti fedeli, prestino giuramento di difendere pubblicamente la fede: che essi, cioè, cercheranno coscienziosamente, nei limiti delle loro possibilità, di sterminare dalle loro terre tutti quegli eretici che siano stati dichiarati tali dalla chiesa. D'ora innanzi, chi sia assunto ad un ufficio spirituale o temporale, sia tenuto a confermare con giuramento, il contenuto di questo capitolo.
Se poi un principe temporale, richiesto e ammonito dalla. chiesa, trascurasse di liberare la sua terra da questa eretica infezione, sia colpito dal metropolita e dagli altri vescovi della stessa provincia con la scomunica; se poi entro un anno trascurasse di fare il suo dovere, sia informato di ciò il sommo pontefice, perché sciolga i suoi vassalli dall'obbligo di fedeltà e lasci che la sua terra sia occupata dai cattolici, i quali, sterminati gli eretici, possano averne il possesso senza alcuna opposizione e conservarla nella purezza della fede, salvo, naturalmente il diritto del signore principale, purché questi, non ponga ostacoli in ciò, né impedimenti.
Lo stesso procedimento si dovrà osservare con quelli che non abbiano dei signori sopra di sé.
I cattolici che, presa la croce, si armeranno per sterminare gli eretici, godano delle indulgenze e dei santi privilegi, che sono concessi a quelli che vanno in aiuto della Terra Santa. Decretiamo, inoltre, che quelli che prestano fede agli eretici, li ricevono, li difendono, li aiutano, siano soggetti alla scomunica; e stabiliamo con ogni fermezza che chi fosse stato colpito dalla scomunica, e avesse trascurato di dare soddisfazione entro un anno, da allora in poi sia ipso facto colpito da infamia, e non sia ammesso né ai pubblici uffici o consigli, né ad eleggere altri a queste stesse cariche, né a far da testimone. Sia anche "intestabile", cioè privato della facoltà di fare testamento e della capacità di succedere nell'eredità. Nessuno, inoltre, sia obbligato a rispondergli su qualsiasi argomento; egli, invece, sia obbligato a rispondere agli altri. Se egli fosse un giudice, la sua sentenza non abbia alcun valore, e nessuna causa gli venga sottoposta. Se fosse un avvocato, non gli venga affidata la difesa; se fosse un notaio, i documenti da lui compilati, siano senza valore, anzi siano condannati col loro condannato autore. Lo stesso comandiamo che venga osservato in casi simili a questi.
Se poi si tratta di un chierico, sia deposto dall’ufficio e dal beneficio: infatti chi ha una colpa maggiore, sia punito con una pena più grave. Chi trascurasse di evitarli, dopo la dichiarazione di scomunica da parte della chiesa, sia colpito dalla scomunica fino a che non abbia dato la debita soddisfazione.
I chierici non amministrino a questi uomini pestilenziali i sacramenti della chiesa; né osino dare ad essi sepoltura cristiana; non accettino le loro elemosine o le loro offerte. Diversamente, siano privati del loro ufficio, e non tornino mai più in suo possesso, senza un indulto speciale della sede apostolica. La stessa disposizione va applicata a qualsiasi religioso, senza tener conto dei loro privilegi in quella diocesi, in cui avessero avuto l'ardire di provocare tali eccessi.
Ma poiché alcuni, sotto l'apparenza della pietà, negano però (come dice l'Apostolo) la sua essenza , e si attribuiscono la facoltà di predicare, mentre lo stesso Apostolo dice: Come potranno predicare, se non sono mandati?, tutti quelli cui sia stato proibito, o che senza essere stati mandati dalla sede apostolica o dal vescovo cattolico del luogo, presumessero di usurpare in pubblico o in privato l'ufficio di predicare, siano scomunicati, e, qualora non si ravvedessero al più presto, siano puniti con altra pena proporzionata.
Inoltre ciascun arcivescovo o vescovo deve personalmente o per mezzo dell'arcidiacono o di persone capaci e oneste, visitare due o almeno una volta all'anno, la sua diocesi se vi è notizia della presenza di eretici, ed ivi costringa tre o anche più uomini di buona fama, o addirittura, se sembrerà opportuno, tutti gli abitanti dei dintorni, a giurare se vi sono degli eretici, o gente che tiene riunioni segrete, o che si allontana nella vita e nei costumi dal comune modo di comportarsi dei fedeli. Il vescovo convochi gli accusati alla sua presenza; e se questi non si saranno giustificati dalla colpa loro imputata, o, se dopo l'espiazione ricadranno nella loro primitiva perfidia, siano puniti secondo i canoni. Chi rifiutasse il carattere sacro del giuramento e con riprovevole ostinazione non volesse giurare, per questo stesso motivo sia considerato eretico.
Vogliamo, dunque, e ordiniamo, e comandiamo rigorosa- mente in virtù di santa obbedienza, che i vescovi vigilino diligentemente nelle loro diocesi all'efficace esecuzione di queste norme, se vogliono evitare le pene canoniche. Se qualche vescovo, infatti, si mostrerà negligente o troppo lento nel liberare la sua diocesi dai fermenti ereticali quando la loro presenza fosse certa, sia deposto dall'ufficio episcopale e sia sostituito da un uomo adatto, il quale voglia e sappia confondere la malvagità degli eretici.

Concilio Lateranense IV

Commenti

Giampaolo ha detto…
Tempi senz'altro più civili di questi, dove gli eretici sono messi in cattedra, non curanti del fatto che l'eresia uccide l'anima, per l'eternità.
Giampaolo ha detto…
Immagino abbiate ricordato una pagina di Magistero solenne e dogmatico non per farne la caricatura, come un qualsiasi luterano o razionalista, ma per porne in risalto la perenne validità, come deve fare ogni cattolico, anche se parente lontano filosofi dubbi.
Nipoti di Maritain ha detto…
Ma sta scherzando vero?
Giampaolo ha detto…
No no, non sto scherzando affatto, ciò nondimeno, non mi prenda sul serio. Sono capitato qui casualmente, ho scorso alcuni testi presenti, per realizzare che un abisso teologico e filosofico ci separa. Non ci sono neppure i margini per un confronto.
L'unica cosa che credo si possa fare con frutto, e che senz'altro da parte mia sarà fatta, è ricordarci l'un l'altro nelle reciproche preghiere.

Ancora i miei ringraziamenti per aver riproposta una pagina del Laterano IV di sana atque prisca dottrina (poco importa, in fondo, se per lei questa è da mettere nella galleria degli orrori cattolici, mentre per me è da tenersi come esempio alto di responsabilità e zelo pastorale, la Verità, come sempre, trascende entrambi).

Cordialità
Nicola Claudio ha detto…
Ciao Giampaolo io, a differenza dei nipoti, avevo intuito che non stessi scherzando:)(sei tu?nel dubbio benritrovato e auguri passati)
e credo di essere d'accordo con te su un punto; l'eresia, quella 'vera'(su Dogmi quali la SS. Trinita', la divinita' del Cristo, etc) fa danni, e danni enormi. La vulgata vede il termine eretico come un sinonimo positivo di intellettuale-inquieto-instancabile-ricercatore-di-verita' laddove molti movimenti ereticali erano e sono spesso gruppi di fanatici, retti da persone ignoranti e-o in malafede che sfruttavano , e sfruttano, l'ignoranza e gli scandali per far male ai fedeli e alla Chiesa!Prendete i Testimoni di Geova (non me ne vogliano eventuali lettori TdG ma ..); chi nega la divinita' del Cristo, chi afferma che tutto il mondo e' dannato e servo di Satana a parte i meravigliosi giornaletti della Torre di Guardia etc rovina la Fede ed anche la vita della persone; ed e' un pericolo reale, e sempre piu' pressante di fronte alle varie schegge del protestantismo impazzito anglosassone ed anche da quello s'storico'. Pur essendone stato un 'fan', sono sempre piu' convinto che il protestantesimo, con la sua teologia 'disperata' e la negazione di praticamente la meta' dei Sacramenti abbia, se non 'dannato in eterno' i 'fratelli separati', reso la loro spiritualita' la loro Fede e la loro vita decisamente piu' 'povere' (oltre a creare le tremende divisioni che sappiamo).
In sintesi, l'eresia vera ( e non il dissenso su materia sicura, leggi profilattici omosessuali etc) e' veramente una brutta bestia!
Pero', che fare? L'orrore non ce l'ho per il fine ma per i mezzi, non per fare del pacifismo ma perche' mi chiedo quanta gente si sia riusciti a convertire grazie alle 'misure eccezionali'ricordate supra e quanti invece ne abbia (ri)convertite san Domenico Guzman, non con roghi scomuniche e mazzuolate ma ragionando con gli eretici ( demolendone le dottrine) e sopratutto CON L'ESEMPIO, che da solo valeva piu' di mille parole e duemila eccidi.
Una Fede estorta col timore, non di Dio ma del rogo, ha valore?Una fede imposta per legge, o una visione morale imposta sempre per legge (vedi l'Italia pre-divorzio, o il dibattito sulle coppie di fatto) che valore ha per un cristiano, e quanto puo' 'piacere a Dio? Io credo pochissimo.
Ps se sei Giampaolo con cui ho sragionato su campari e de maistre, sei uno dei pochi 'trady' con cui si possa ragionare (e forse l'unico esemplare che esista sul web) quindi sarebbe interessante sentire la tua sulle questioni sollevate qui, palesati piu' spesso!
Giampaolo ha detto…
Caro Claudio,

ben ritrovato e auguri a te per le festività in corso.

Che l’eresia faccia danni enormi non posso che condividerlo toto corde. È purtroppo una delle tante miopie contemporanee quella di ritenere che errori dottrinali siano tutt’al più sviste teoriche, dal poco peso. La Dottrina non è teoria, vi è la stessa distanza che si trova tra la Verità e la coerenza. Ma di questo abbiamo già discusso, se ben ricordo, anche con l’ausilio del celebre aforisma di padre Garrigou Lagrange: «la Chiesa per principio è intransigente, perché crede; nella pratica è tollerante, perché ama. I nemici della Chiesa sono tolleranti per principio, perché non credono, e intransigenti nella pratica, perché non amano».
Come già ci scrivemmo al tempo, il dissenso su materia sicura implica il giudizio temerario, ed è un’altra fattispecie canonica. Che poi gli esempi che tu porti siano solo nell’ambito della materia sicura, è altra faccenda, io non sarei così rapido a derubricare le variazioni de sexto in quell’insieme, ma de hoc satis.
Ricordo però che proprio a San Domenico e al suo nascente ordine fu affidata la Santa Inquisizione, e tutt’oggi spetta ai domenicani l’onore del teologo della casa pontificia. Voglio dire che a suo tempo i Domini canes appaiavano alla predicazione sicura, logicamente molto ben formata, un’azione decisa di contrasto anche politico al proliferare delle eresie che andavano distruggendo il tessuto sociale del XIII secolo.
Del resto concordo con te, è il sangue dei martiri che feconda la Chiesa, e i martiri, di cui oggi onoriamo la festa nella figura dei Santi Innocenti, sono i testimoni, gli esempi. Intendiamoci, occorre senz’altro spiegare ad abundantiam le ragioni per cui l’eresia è falsa e dannosa, ma spesso le spiegazioni, se non trovano una coscienza rettamente formata, non fanno breccia, al contrario il martirio ha una forza soprannaturale che la ragione non ha.
Una fede estorta è una contraddizione in termini, su questo credo tutti possano convenire. Detto questo non svaluterei subito il timore, che, come ci ricorda il salmista è initium sapientiae, nonché il settimo dei doni del Paraclito.
Il sofisma però sempre celato dietro affermazioni quali quelle di “una fede imposta per legge” o quella della “visione morale ope legis” è quello per cui leggi e visioni morali sarebbero in sé stesse prive di una propria fede, il che è falso. Ogni legge veicola una morale, questo oramai è acclarato anche dai kelseniani più rigorosi, si tratta quindi di capire se sia quella più razionale o non sia piuttosto la sua caricatura, per lo più utilitaristica.
Si sono succeduti schiere di Pontefici sul soglio di Pietro concordi nello spiegarci come lo stato, se non è cristiano nelle proprie radici, diviene il Leviatano, ponendo se stesso come fine, ed è esattamente ciò che puntualmente si è verificato e continua a verificarsi oggidì.
A Dio piacciono i cuori puri, sapendo poi Lui scrivere dritto anche sulle righe storte, può donare ad essi la purezza anche all’interno di modelli statali perversi e corrotti, ciò nondimeno ritengo, ed è dottrina Cattolica, che ci si debba battere perché anche a livello pubblico le leggi siano conformi alla verità evangelica, così da creare il maggion numero di presupposti possibili alla ricezione ed esercizio della vera fede. Contro ogni democristianesimo ortoprassista di non compianta memoria.

Un caro saluto
Giampaolo ha detto…
A proposito della ricorrenza odierna mi permetto di riportare questo bel testo di Peguy, non certo un "Trady" e tanmeno di solito tra le mie letture più accanite, ma molto bello.

La preghiera dei bambini

Charles Péguy, tratto da Il mistero dei santi innocenti


Nulla è bello come un bambino che s’addormenti nel dire la preghiera, dice Dio.
Vi dico, nulla è così bello al mondo.
E dire che ne ho viste di bellezze, nel mondo.
E me ne intendo. La mia creazione trabocca di bellezze.
La mia creazione trabocca di meraviglie.
Ce n’è tante da non sapere dove metterle.
Ho visto milioni e milioni d’astri ruotare sotto i miei piedi come le sabbie del mare.
Ho visto giornate ardenti come fiamme.
Giorni d’estate, di giugno, luglio, agosto.
Ho visto sere d’inverno distese come un mantello.
Ho visto sere d’estate calme e dolci come una pioggia di paradiso
Tutte disseminate di stelle.
Ho visto queste colline della Mosa e queste chiese che sono le mie case.
E Parigi e Reims e Rouen e cattedrali che sono i miei palazzi, i miei castelli.
Così belli che li conserverò nel cielo.
Ho visto la capitale del regno a Roma capitale della cristianità.
Ho sentito cantare la messa e i vespri trionfali.
Ho visto queste pianure e queste valli di Francia.
Che sono la cosa più bella.
Ho visto il mare profondo, e la profonda foresta, e il cuore profondo dell’uomo.
Ho visto cuori divorati d’amore
Durante l’intera vita
Estatici di carità.
Che bruciavano come fiamme:
Ho visto martiri così animati di fede
Saldi come roccia sul cavalletto
Sotto i denti di ferro.
(Come un soldato che resista da solo per tutta la vita
Per fede
Per il suo generale (apparentemente) assente.)
Ho visto martiri in fiamme come torce
Prepararsi così le palme sempre verdi.
Ho visto stillare sotto gli uncini di ferro
Gocce di sangue splendenti come diamanti.
Ho visto stillare lacrime d’amore
Che dureranno più a lungo delle stelle del cielo.
E ho visto sguardi di preghiera, di tenerezza,
Estatici di carità
Che brilleranno in eterno per notti e notti.
Ho visto vite intere dalla nascita alla morte,
Dal battesimo al viatico,
Svolgersi come una bella matassa di lana.
Ora vi dico, dice Dio, non conosco nulla di così bello in tutto il mondo
Come un piccolo bimbo che s’addormenti nel dir la preghiera
Sotto l’ala dell’angelo custode
E che sorride da solo scivolando nel sonno.
E già mescola tutto insieme e non ci capisce più nulla
E arruffa le parole del Padre Nostro e le infila alla rinfusa tra le parole dell’Ave Maria
Mentre già un velo gli cala sulle palpebre,
Il velo della notte sul suo sguardo, sulla sua voce.
Ho visto i santi più grandi, dice Dio. Ebbene, io vi dico.
Non ho mai visto nulla di più buffo e quindi di più bello al mondo
Di questo bimbo che s’addormenta nel dir la preghiera
(Di quest'esserino che s’addormenta fiducioso)
E che mescola Padre Nostro e Ave Maria.
Nulla è più bello, e in questo perfino
La Santa Vergine è d’accordo con me.
Su quest’argomento.
E posso ben dire che sia il solo punto su cui andiamo d’accordo. Perché generalmente siamo di parere contrario.
Perché lei è per la misericordia.
E io, bisogna pure che io sia per la giustizia.

Così, dice Dio, come capisco mio figlio. Mio figlio l’ha detto e ridetto. (Perché bisogna intendere alla lettera ogni parola di mio figlio.) Sinite parvulos. Lasciate che vengano.
Sinite parvulos venire ad me. Lasciate che i piccoli vengano a me.
I piccoli bimbi.

Allora gli furono offerti dei piccini perché imponesse loro le mani e pregasse. Ora i discepoli li rimproveravano.
Ma Gesù disse loro: Lasciate i piccoli, e non impedite che vengano a me: talium est enim regnum coelorum. Infatti di costoro è il regno dei cieli. A loro, a quelli come loro appartiene il regno dei cieli.
E dopo avere imposto loro le mani, se ne andò.
Nicola Claudio ha detto…
Bellissimo e grazie, non conoscevo per niente Peguy!
Per il resto,molti Papi hanno sostenuto che lo stato o e' cristiano o e' il Leviatano ( e avranno avuto le loro ragioni illo tempore) e molti hanno anche sostenuto che leggere la Bibbia fosse praticamente peccato, o che la tortura fosse legittima in certi casi (se non erro , proprio nel concilio di cui stiamo parlando).
La mia esitazione tanto verso il mondo trady (scusa e' piu' forte di me:)che verso i 'scurdammece o passate c'e' stato il concilio Vaticano II paisa'' e che ipostatizzare un momento storico della Chiesa, sempr in cammino , ed ergerlo a paradigma di 'cosi' deve essere' e' fallace e sostanzialmente anti-cristiano; l'eta' d'oro della Chiesa non esiste perche' per il cristiano il meglio, o il peggio, deve sempre arrivare, e al di la' da venire!
Per il resto, sarebbe un discorso lungo ma se pensare che uno Stato 'moralmente neutro' non esista, si puo' certamente dire che certe visioni e forme-Stato siano meno 'invadenti' di altre su temi religiosi e morali, e che poiche' la nostra religione e' basata sulla libera scelta molto piu' di altre , e per definizione rifugge la costrizione, forme stato piu' 'liberal' siano preferibili(per quanto approssimativa sia la nostra 'democrazia', la mia vita di cattolico e' decisamente piu' serena qui e in uk di quanto sarebbe in Nord corea , nell'ex Urrs in Iran o anche nell'ex stato Pontificio:). per questo non credo che , come hai detto in un altro commento, molti si perdano a causa di certe leggi;Che divorzio e aborto siano possibili non me le rende comunque opzioni praticabili (ne me le impone),e cattolico sono qui, in Uk come ovunque; proibirli, al contrario, creerebbe e ha creato piu' problemi che altro e sicuramente non ha 'limitato' il fenomeno, l'ha solo nascosto sotto il tappeto; cosa umana troppo umana ma decisamente poco cristiana.
alla prossima
Giampaolo ha detto…
Lieto ti sia piaciuto il testo.

Le ragioni che spinsero i Papi lungo l’arco di tutta la storia della Chiesa a sostenere la necessità per gli stati di essere sotto la regalità di Cristo è fortemente teologica e radica nel Vangelo, non è una contingenza storica. Storiche possono essere le forme con le quali questa sovranità si potrà esercitare, allora la monarchia, oggi le repubbliche (forse), ma non il principio.
Non sto a spiegare le ragioni per le quali la Bibbia era messa all’indice del libri proibiti, visto che le peggiori eresie nascevano proprio da una sua lettura distorta e il letteralismo biblico, in cui cadeva sempre chi vi si cimentasse da solo, è condannato sempre nel Vangelo.
Anche i trady, credo, sanno bene che ipostatizzare contingenze storiche è improprio, quando non del tutto sbagliato, su un punto però sono in sostanziale disaccordo. L’età d’oro della Chiesa è sempre, ovvero è tale da che N.S.G.C. Si è incarnato. Ciò che tu indichi nel “di là da venire” è appunto incastellato tra il già dell’Incarnazione e il non ancora della Parusia, così che ogni età può essere d’oro, solo che si conformi a Cristo.
Può sembrare una sottigliezza ma non lo è, e le ricadute di ciò si vedono nella lettura che si fa dei tempi. Se crediamo cioè che Cristo è con la Sua Chiesa sempre, siamo più cauti a rottamare come storico-contingente ogni sua forma. Può essere che certe forme debbano cambiare, ma non possono farlo i principi a cui dette forme si ispiravano. Il tempo della Bibbia all’indice si ispirava alla Salvezza delle anime come principio, valido ancor oggi. A quel tempo il rischio comportato da letture solitarie e autonome era maggiore dei benefici che se ne potevano trarre, come il protestantesimo ha abbondantemente dimostrato.
Premesso che ogni stato veicola una propria morale occorre poi proseguire il ragionamento per dire che una morale che non fosse vera è senz’altro, oltre che falsa, massimamente dannosa. Gli stati che pretendono di garantire la libertà religiosa in forza di un non meglio precisato liberalismo sono quelli che copertamente dichiarano una statolatria di massima, dove la divinità ultima (mai dichiarata chiaramente) è lo stato stesso, il quale, forte del proprio primato, si permette di dire chi abbia e chi non abbia diritto di praticare il proprio culto e come. E questa è storia.
Immagino tu intuisca quanto poi sia in difficoltà (per usare un eufemismo ;)) a seguirti quando scrivi che la nostra religione, più di altre, sia basata sulla libera scelta. La nostra fede è basata su N.S.G.C., non sulla libertà di coscienza, quella è la caricatura fattane dal modernismo.
Quanto ai danni compiuti dalle legislazioni immorali imposte ope legis (e democraticamente, ça va sans dire) a stati una volta cristiani c’è solo l’imbarazzo della scelta per i numeri da consultare. Dagli aborti ai divorzi la loro legalizzazione, lungi dal contenerne il fenomeno, lo ha promosso quando non banalizzato. Del resto è una parabola nota a qualsiasi legislatore onesto quella che vede un interdetto morale, prima legalizzato, quindi accettato e poi praticato. Legalizzare il peccato non è solo poco cristiano, ma decisamente anticristico.
Curiosamente, poi, i cosiddetti stati ispirati ai principi del liberalismo sono sempre liberali, passami la battuta, col culo degli altri. Vale a dire che ognuno pratichi la religione che vuole, purché non metta a rischio le leggi vigenti (sottinteso, tanto una vale l’altra, l’unica verità cest moi: l’etat). Ma prova tu in siffatti stati a rivendicare la libertà di decidere se pagare oppure no balzelli a giudizio della tua libera coscienza ingiusti. Ti trovi in ceppi il quarto d’ora dopo, a riprova della menzogna dietro il liberismo di facciata. Il liberalismo è un’eresia, per tornare al tema iniziale, gravissima. Mettere la libertà prima della verità è un corto-circuito logico oltre che un vulnus dogmatico, di fatto poi è sempre la legittimazione del diritto del più forte, nulla di più ipocrita.
Giampaolo ha detto…
Chiaramente il tutto sine ira ac studio, come da tempo ci diciamo; ce l’ho con le idee, non con te ;)

Ciao
Nicola Claudio ha detto…
Figurati!
1)quando parlo di stati liberal non intendo il liberalismo statolatrico condannato dalla Mirari Vos:), ma di quello di cui parla la Dignitatis humanae! e di statolatrico nelle moderne democrazie o nella mia monarchia costituzionale d'adozione ci vedo poco o nulla; lo stato 'gestisce(o dovrebbe gestire) il condominio', se lo fa bene ( e non va contro i basic goods) bene , se lo fa male, affanculo, senza entrare nel merito delle mie scelte religiose-morali, senza impedirmi di diffonderle e viverle.qui non si tratta di subordinare la Verita' alla liberta', ma di decidere chi fa cosa e dividersi le competenze.

2) Per i balzelli, e piu' in generale sui limiti delle 'democrazie reali'...e' un'altra storia, che io personalmente ho risolto vedendo la Stato un male necessario frutto del peccato originale, un po' come il lavoro e il parto doloroso;che mi fa considerare la democrazia un meno peggio di cui hopefully non ci sara' bisogno quando saremo dall'altra parte.Per i dettagli della situazione italica non so, non ho mai lavorato in Italia e quello che l'Uk mi prende di tasse , l'UK mi rida' sotto forma di Housing Benefits; i vantaggi del guadagnare poco. God Save the queen!

3)Bibbia etc non erano critiche, ma solo a riprova del fatto che nella bimillenaria storia della Chiesa il fine e' sempre lo stesso,ma ci sono state politiche e 'pensate' diverse basate anche su contingenze diverse.

4)Sulla liberta', intendevo malamente riferirmi alle differenze tra l'anima 'bestia da soma tra due cavalieri ' di Luterana memoria e il libero arbitrio de noi Cattolici Romani Apostolici, seondo cui Dio, se ho ben capito, 'rispetta' la nostra liberta' non imponendoci la Fede. Perche' Dio non si impone!(comunque, mi devo mettere seriamente a studiar teologia un giorno o l'altro.anzi, se sulla questione hai consigli sulle letture, magari in inglese cosi' me le scarico da qualche parte..).

5)Che da 'e' permesso'e-o lo fanno tutti si passi a 'e' giusto' e' un problema sempre presente, ma la legge sul divorzio e (credo che molti anche sul sito non la penseranno come me) sull'aborto partono da sano realismo. dire che questi problemi non esistono e-o vanno repressi con fermezza significa ostinarsi in politiche fallimentari; proibire il divorzio non riparava e non riparerebbe le famiglie sfasciate, ma ha portato ad abusi di ogni genere a danno di mogli e bambini in famiglie decisamente infelici; proibire l'aborto lo lasciava alle mammane con morte di mamma e pupo, etc. Ora almeno esistono i consultori, e molte donne possono e cambiano idea, e il fenomeno , orribile, e' almeno 'controllabile' e nei limiti contrastabile. anche lo Stato Pontificio 'tollerava' (meglio dire regolamentava) la prostituzione; era anticristico?
Ovviamente da cristiani dobbiamo dire che questi fenomeni, anche se diffusi, non sono 'giusti', e dobbiamo ridadirlo e mostrare e testimoniare un'alternativa reale (un matrimonio cattolico e felice vale piu' di mille pipponi della CEI contro le coppie di fatto, ed e' una testimonianza molto piu' potente x es); ma se da cattolici passiamo il tempo a sputacchiarci tra sostenitori del Vetus Ordo vs Novus Ordo, tra scazzi tipo il preservativo fa bene vs il preservativo fa venire l'AIDS e last but not least 'la lobby omosessualista conquistera' la terra.. vuol dire che i problemi comunicativi del Vaticano riguardano anche noi 'piccoli', e dovremmo darci una mossa invece di fare i primi della classe e-o dare scandalo per primi.
Ciao
Anonimo ha detto…
ti consiglio di leggere il libro "Caro Papa un ex prete ti scrive"
Ed. Give me a chance.
Giampaolo ha detto…
Ok. Mi indichi per favore a quale punto di DH ti riferisci quando parli di liberalismo? L’ho scorsa in lungo e in largo, ma il termine specifico non compare nella dichiarazione. I basics goods oggi sono disattesi sistematicamente, a partire dallo svuotamento sostanziale delle sovranità nazionali a favore di oligarchie burocratiche del tutto sottratte anche alla minima logica democratica, per finire con il paradosso di stati servi delle banche che uccidono letteralmente i propri … neanche sudditi a questo punto, ma schiavi, per mantenere i propri privilegi (il tutto, e lo dico con il cuore amaro, con la benedizione vaticana).
Ho un po’ divagato, scusa. Il punto della gestione condominiale è che questa non è mai neutra, non può esserlo. I basic goods o sono Cristo o non sono. Non sono, per intenderci, la libertà di coscienza, questa è un effetto di Quello, per quanto paradossale possa apparire prima facie, è sempre stato così. Ci è anche detto nel Vangelo: cercate le cose di lassù, il resto ci sarà dato in sovrappiù. Storicamente questa dinamica “follemente cristiana” ha dato frutti eccezionali, anche materiali. Si pensi ai monti di pietà francescani, le vere proto-banche medievali, che rilanciarono, inventandola ex novo, un’economia mercantile come non ce n’era mai state, non spoliatrice o capitalista ma cooperativa e distributiva. Come a suo tempo Fanfani replicava al Weber de L'etica protestante e lo spirito del capitalismo.
La dottrina delle due spade, quella spirituale e quella temporale, spiegava in modo semplice ed efficace come il munus gladii fosse legittimo solo se ordinato a quello spirituale, altrimenti è sempre coercitivo e arbitrario. Non è un problema gestionale da colletti bianchi, l’idea che vi possa essere un contenitore neutro, lo stato, che garantisca la convivenza pacifica di tutti i propri abitanti, indipendentemente dal proprio credo, è ingenua, e soprattutto non sopravvive alla storia, che ha già smentito quest’illusione. God save the crown until the crown won’t be our undoing. Altrimenti Domine libera nos a captivitate.
Io non dico che legge crei la giustizia, non è mai stato nè mai lo sarà, la prima sarà sempre un prodotto umano, la seconda divino. Dico che proprio dal punto di vista di un sano realismo se il fine è impedire il male degli aborti e dei divorzi, legalizzarli è un mezzo contraddittorio, come minimo. Dalla constatazione dell’esistenza di un male non vedo come si possa concludere che questo debba essere reso lecito. Soprattutto non capisco come mai questo tipo, invero assai bislacco, di ragionamento si applichi solo a queste due fattispecie, e non, putacaso, a quelle per i reati contro il patrimonio. Si ruba da sempre, si depenalizzi il furto, dovrebbe concludere chi ragiona come tu hai appena fatto.
Sanzionare penalmente comportamenti immorali non significa ignorare i problemi, significa riconoscere esattamente da cosa questi sono determinati e agire per porvi rimedio. Se uccidi un figlio, sconti la pena per l’omicidio. Se abbandoni il tetto coniugale che hai giurato di difendere, sconti la debita pena, come per tutti i reati. Ripeto, la legalizzazione non ha portato alcun beneficio statistico, lo si fa come e più di prima. La loro legalizzazione è stata ideologica, come dimostra lo studio delle menzogne utilizzate nelle campagne propagandistiche dei loro fautori.
Se il Cristianesimo davvero si deve ridurre a pie reprimende sull’ingiustizia di peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, accettando o addirittura fiancheggiando leggi che li permettano in nome di una mal-capita e ancor peggio intesa laicità, allora si diventa come il sale che ha perso sapore.
[...]
Giampaolo ha detto…
[...]
Concordo con te sullo stato miserando, per quel che si vede, non tanto della comunicativa cristiana, quanto della testimonianza che offriamo. Prima parlavo (male) dell’endorsement vaticano al governo di turno (tra l’altro, com’è che se un Vescovo osa ricordare la dottrina della Chiesa in materia di diritti alla vita viene impallinato per settimane su Repubblica e sodali con grembiule, mentre se appoggia rigor Mortis non un rigo di esecrazione? Nessun’ingerenza qui?) ma la Chiesa, per fortuna, è composta dai Santi, primariamente, non dai porporati, e i Santi, in quanto tali, stanno ritirati. Sarà la loro, nostra (anche noi siamo chiamati a tanto) testimonianza che potrà mutare qualcosa, non certo la trombonata di chicchessìa in paonazzo o in doppiopetto.
Ciao
Nicola Claudio ha detto…
questo e' il problema di studiare l'Aquinate in inglese ( e sulla letteratura secondaria ), mi mancano i termini specifici! Per basic goods intendo roba tipo coniunctio maris et feminae et educatio liberorum, conoscenza, societas, amicitia, bonus rationis etc, listati da S. Tommaso in ST I-II q. 94 aa. 2 & 3 e ripresi ed 'ampliati da altri Neo Tomisti tipo Finnis e Grisez(che aggiungono alla lista la liberta' religiosa x es).stato che promuove e mi rende possibile perseguire questi 'goods'(che sono i goods propriamente umani)=buono. stato che no, cattivo.E questi goods sono propriamente 'umani', indipendenti dalla Rivelazione e 'comprensibili' da tutti, indipendentemente dalla loro religione.
Non mi dilungo perche' drammaticamente sono impossibilitato a scrivere in italiano di cose 'serie' seza sembrare uno scimmione ( e mi illudo che i n inglese vada meglio)e poi Tommaso lo conosci piu' di me (anche se ogni tanto mi sembri virare sull'ultimo agostino:)comunque ste' cose le dice meglio Finnis in Natural Law and Natural rights, se non l'hai letto e ti interessa mandami una mail a kingdiamondita82(at)yahoo.com e ti mando il pdf
Scrivi
'l’idea che vi possa essere un contenitore neutro, lo stato, che garantisca la convivenza pacifica di tutti i propri abitanti, indipendentemente dal proprio credo, è ingenua, e soprattutto non sopravvive alla storia, che ha già smentito quest’illusione.'
mah no, l'Uk (riots e qualche attentato a parte) va benino, e a Londra ci sono tutte le religioni dell'Universo noto!non sarei cosi' pessimista.

(...)
Nicola Claudio ha detto…
di liberalismo nella DH non si parla, ma io ho usato il termine 'liberal' per definire quelle societa' e quegli stati in cui ' il potere civile deve provvedere che l'eguaglianza giuridica dei cittadini, che appartiene essa pure al bene comune della società, per motivi religiosi non sia mai lesa, apertamente o in forma occulta, e che non si facciano fra essi discriminazioni.Da ciò segue che non è permesso al pubblico potere imporre ai cittadini con la violenza o con il timore o con altri mezzi la professione di una religione qualsivoglia oppure la sua negazione, o di impedire che aderiscano ad un gruppo religioso o che se ne allontanino. Tanto più poi si agisce contro la volontà di Dio e i sacri diritti della persona e il diritto delle genti quando si usa, in qualunque modo, la violenza per distruggere o per comprimere la stessa religione o in tutto il genere umano oppure in qualche regione o in un determinato gruppo (DH 6).
Cosi' su due piedi direi che cio' possa avvenire meglio in una democrazia 'laica' (non confessionale) che in uno stato confessionale o in qualche dittatura di destra sinistra e centro; hence, obtorto collo, me la terrei cara sta' democrazia.

legalizzare aborto e divorzio permette ed e' volto ad evitare guai maggiori(alcuni dei quali descritti sopra; famiglie-trappole rette da paura e violenza, aborti clandestini con morte di mamma e pupo), non a 'sdoganare il crimine che non puoi combattere'.E' una questione di razionalita' pratica (che e' un basic good!) Come cattolico ho doveri anche verso i non cattolici, verso i figli di queste famiglie sfasciate (che hanno diritto a vivere in ambienti familiari, etc)x es; e contro l'aborto hanno molto piu' senso politiche serie per aiutare famiglie e , horribile dictu, le mamme single, invece che dire quant'e' brutto l'aborto.Ovviamente il problema e' piu' complesso (la ratio degli aborti minorili in UK e' pazzesca, anche se fortunatamente in calo, nonostante gli aiuti seri dati alle famiglie, e le 'figliatrici di professione' per collezionare benefits si sprecano) ma sicuramente servirebbe piu' dell'abolizione della 194 (che sull'aborto e comunque una delle leggi piu' 'civili', il panorama europeo e nordamericano e' allucinante)

Il Vaticano che sostiene i brutti e cattivi e Repubblica che puzza....benvenuto nel mio mondo!io da tempo immemore sostengo che un cristiano in Italia debba votare per coerenza solo ed esclusivamente i piu' beceri ed anticlericali mangiapreti (e sopratutto, votare dall'estero:)
Ciao

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